Raffaello Tani e Jolanda Salvi: l’amicizia con la famiglia Ajò.

SCHEDA BIOGRAFICA 

Nome e cognome: Raffaello Tani

Consorte: Jolanda Salvi

Data di nascita:  17 ottobre 1901

Data di morte:  19 dicembre 1973

Onorificenze: Giusti tra le Nazioni

Fonte delle immagini: museostorico.gdf.it

I coniugi Tani e la famiglia Ajò: quando un’amicizia sincera ti porta a fare senza esitazioni la cosa giusta.

Raffaello Tani è stato un Maggiore della Guardia di Finanza che ha operato nella Resistenza ed è stato dichiarato Giusto tra le Nazioni insieme alla moglie Jolanda Salvi.

Raffaello Tani nasce a San Giovanni Valdarno il 17 ottobre 1901 da Giovanni Tani e Francolina Francolini;  il 25 novembre 1922 si arruola nella Regia Guardia di Finanza. Dopo aver prestato servizio in Alto Adige e in Campania, nel 1943 è in Jugoslavia con il IX battaglione. Quando viene firmato l’armistizio, quindi, si trova al confine nord-orientale e, una volta rimpatriato, è trasferito a Roma in qualità di comandante del II battaglione della Legione Allievi della Guardia di Finanza.

Tani aderisce al Comitato di Liberazione Nazionale, operando tramite il Reparto Fronte Clandestino di Resistenza. Egli si adopera, durante l’occupazione tedesca di Roma, per salvare alcuni cittadini di religione ebraica, come hanno testimoniato nell’estate del 1945 i due cognati Renzo Ajò e Federico Sestieri.

Renzo Ajò infatti abita con i suoi cari in Via San Quintino, come Raffaello Tani, sua moglie e i loro due figli: tale circostanza permette di instaurare un rapporto di sincera amicizia tra le due famiglie. In una dichiarazione del Maggiore, si legge: «Profondamente colpito dalla persecuzione contro gli ebrei, cercai di aiutarli, facendone fuggire alcuni che erano stati concentrati dalle SS nelle vicinanze della caserma. Ne nascosi persino uno in casa». Il 16 ottobre 1943, il giorno della cosiddetta “razzia”, quando gli ebrei romani sono rastrellati dai nazisti, Renzo Ajò è infatti avvertito da Raffaello Tani che c’è un grande movimento di camion tedeschi e viene invitato a rifugiarsi a casa del Maggiore. Renzo riesce così a sfuggire alle SS nascondendosi nell’abitazione di Raffaello Tani. È un grosso rischio per quest’ultimo, per  sua moglie Jolanda, che è a letto con la flebite, e per i loro due bambini di otto e nove anni. I nazisti sfondano la porta di casa degli Ajò e perquisiscono l’abitazione, poi cercano negli altri piani, tralasciando miracolosamente quello abitato dai Tani. Il Maggiore procura poi ad Ajò dei nuovi documenti tramite la fabbrica di carte false allestita dalla guardia di finanza e lo aiuta a fuggire a Perugia, ove la sua famiglia si è recata sotto falso nome dopo il bombardamento del quartiere romano di San Lorenzo. Ad Agello, frazione di Magione sul Lago Trasimeno, il figlio di Sergio, Giorgio Ajò, con la falsa identità di Sergio De Arcangelis, frequenta la prima elementare della scuola comunale e fa il chierichetto; a conoscere la sua identità in paese è solo il sacerdote, che però non tenta di convertirlo e ne custodisce il segreto.

Raffaello Tani, inoltre, riesce a far fuggire un gruppo di ebrei arrestati e portati dopo la “razzia” in una caserma della guardia di finanza; aiuta anche i cognati di Renzo Ajò, Federico e Giuseppina Sestieri, reperendo loro documenti falsi e un appartamento vuoto in via Cremona.

Per il loro operato, Raffaello Tani e sua moglie Jolanda Salvi sono stati riconosciuti “Giusti tra le Nazioni” l’8 novembre 2006.

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA ESSENZIALE DI RIFERIMENTO:

“La Resistenza a Roma”, in Bollettino d’Archivio della Guardia di Finanza (Museo Storico), I 2007, pp. 3-30.

L. LUCIANI, G. SEVERINO, Gli aiuti ai profughi ebrei e ai perseguitati: il ruolo della Guardia di Finanza (1943-1945), Roma, Museo Storico della Guardia di Finanza 2008.

L. PICCIOTTO, Salvarsi. Gli ebrei d’Italia sfuggiti alla Shoah, Torino, Giulio Einaudi Editore 2017.

Museostorico.gdf.it

Videotestimonianza di Giorgio Ajò: https://www.youtube.com/watch?hl=it&v=_lv9obVBZp8&gl=ITe https://www.youtube.com/watch?v=yIM1ZEej028