Arturo Paoli, il sacerdote degli ultimi.

SCHEDA BIOGRAFICA

Nome e cognome: Arturo Paoli

Data e luogo di nascita: Lucca, 30 novembre 1912

Data e luogo della morte: Lucca, 13 luglio 2015

Occupazione: sacerdote e teologo

Paesi in cui ha operato: Italia, Argentina, Algeria, Cile, Venezuela, Brasile.

Opere: Dialogo della liberazione (Morcelliana 1969), Gesù amore (Ed. Borla 1970), Amorizzare il mondo (Cittadella 2015)

Onorificenze: Giusto tra le nazioni (1999), Medaglia d’oro al Merito Civile (2006)

Fonte dell’immagine: https://goo.gl/images/EtW5oX

Don Arturo Paoli, il sacerdote degli ultimi.

Nato a Lucca il 30 novembre 1912 e ordinato sacerdote nel 1940, don Paoli, teologo, ha passato gran parte della sua vita in giro per il mondo. L’esperienza che segna fin da piccolo la sua vita è l’aver assistito all’età di otto anni ad uno scontro violento tra fascisti e socialisti in piazza san Michele nel suo paese. Nella sua mente di bambino si imprime l’interrogativo del perché esista la violenza dell’uomo sull’uomo, cui cercherà di rispondere per tutta la vita.

Durante la guerra contribuisce alla rete clandestina di protezione e soccorso DELASEM (Delegazione per l’assistenza degli emigranti ebrei), che in Toscana aiuta gli ebrei a sfuggire ai nazisti e cui partecipa anche il celebre campione di ciclismo Gino Bartali. Arturo viene arrestato e poi rilasciato, rischiando la vita per cercare di salvare un ebreo.

Nel 1954, gli viene chiesto di prestare servizio su una nave per l’Argentina come cappellano degli emigranti e da allora si è dedicato agli ultimi in svariate parti del mondo. Nel 1987, don Paoli ha fondato a Foz do Iguaçu, in Brasile, l’«Associazione Fraternità e Alleanza» per combattere nelle favelas la povertà e la prostituzione minorile. Nel corso degli anni, la sua opera si è svolta anche in Argentina, Algeria, Cile (dove i militari golpisti lo inseriscono al secondo posto nella lista degli stranieri più pericolosi) e Venezuela.

Nel 1999, a Brasilia, riceve il titolo di “Giusto tra le Nazioni” per aver salvato nel 1944, a Lucca, la vita di Zvi Yacov Gerstel e di sua moglie. Il nome di Arturo, “salvatore non solo della vita di una persona, ma anche della dignità dell’umanità intera”, è inciso sul Muro d’Onore dei Giusti dello Yad Vashem.

Il 25 aprile 2006 don Arturo (insieme ad altri tre sacerdoti lucchesi, don Renzo Tambellini, don Guido Staderini e don Sirio Niccolai) ha ricevuto a Roma dalle mani di Carlo Azeglio Ciampi la Medaglia d’oro al merito civile. A don Paoli viene riconosciuto l’impegno nel salvare la vita ai perseguitati dai nazifascisti, in particolare agli ebrei: “Nel corso dell’ultimo conflitto mondiale, con encomiabile spirito cristiano e preclara virtù civica, collaborò alla costruzione di una struttura clandestina, che diede ospitalità ed assistenza ai perseguitati politici e a quanti sfuggirono ai rastrellamenti nazifascisti dell’alta Toscana, riuscendo a salvare circa 800 cittadini ebrei. Mirabile esempio di grande spirito di sacrificio e di umana solidarietà”.

Don Arturo Paoli è morto a Lucca nella notte tra il 12 e il 13 luglio 2015 dopo essere rientrato dal 2005 stabilmente in Italia, ove ha prestato servizio a favore dei giovani e delle persone interessate ad approfondire i temi della mistica e della spiritualità.

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA ESSENZIALE DI RIFERIMENTO

G. NISSIM, Memorie di un ebreo toscano (1938-1948), Roma, Carocci 2005.

S. PETTITI, Arturo Paoli. «Ne valeva la pena», Cinisello Balsamo (MI), Edizioni San Paolo 2010.

Sito della Fondazione “Arturo Paoli”: http://www.fondazionebmlucca.it/attivita/propri/fap/fondopaoli.html

Gariwo – La foresta dei Giusti su Arturo Paoli: https://it.gariwo.net/giusti/soccorritori/addio-a-fratel-arturo-paoli-giusto-tra-le-nazioni-13753.html

Servizio di RAI TRE su Arturo Paoli: https://www.youtube.com/watch?v=oeNHN7VoCdQ