Khaled Al-Asaad, il “custode di Palmira”.

SCHEDA BIOGRAFICA 

Nome e cognome: Khaled Al-Asaad

Data di nascita: primo gennaio 1933

Data della morte:  18 agosto 2015

Professione: archeologo

Destino: torturato ripetutamente e decapitato dall’ISIS

Fonte dell’immagine: https://goo.gl/images/JV4z1K

Khaled Al-Asaad, il “guardiano di Palmira”.

Khaled Al-Asaad, il “guardiano di Palmira”, ha pagato con la vita l’amore per l’antica località siriana: torturato dall’ISIS, ha preferito morire piuttosto che dare informazioni sulle opere e i tesori del patrimonio archeologico della propria amata città.

L’antica città di Palmira in Siria, dichiarata Patrimonio dell’UNESCO nel 1980, è occupata nel 2015 dalle forze estremiste dello Stato Islamico, che distrugge gran parte delle opere e monumenti della sua parte antica.In questo periodo, l’ISIS porta avanti una insistente propaganda mediatica, diffondendo numerosi video in cui si mostrano i miliziani intenti a distruggere le rovine e i monumenti della città vecchia.

Innamorato del proprio luogo natale, Khaled Al-Asaad cerca in tutti i modi di salvare Palmira dall’opera di distruzione dell’ISIS. Noto archeologo, scrittore e traduttore, Al-Asaad si laurea in Storia all’Università di Damasco e dagli anni Sessanta del Novecento conduce pionieristici scavi e interventi di restauro nel sito di Palmira, di cui è direttore fino al 2013, lavorando con importanti missioni internazionali, per poi continuare a occuparsi del patrimonio archeologico come consulente nel Dipartimento dei Musei e delle Antichità. Tra i suoi molti scritti figurano Le sculture di Palmira, I principali scritti tadmurici a Palmira e nel mondo e Zenobia, regina di Palmira e dell’Oriente, dedicato a colei che nel III secolo d.C. ha sfidato l’Impero romano per esserne però sconfitta.

Dal maggio 2015, dopo la presa del sito archeologico a opera dell’ Is, Al-Asaad si impegnanstrenuamente per mettere in salvo i reperti in esso conservati e nonostante amici e colleghi cerchino di convincerlo ad allontanarsi dalla sua città, sceglie di rimanere a presidiarla, pur consapevole del grave pericolo che sta correndo.

Rapito dall’ISIS, nel luglio successivo, per ottenere informazioni sensibili sulle opere e i tesori più preziosi di Palmira, si rifiuta di parlare per proteggere la sua città, pur venendo ripetutamente torturato. Il 18 agosto 2015, è decapitato dai miliziani dell’ISIS; tutto il mondo inorridisce alla visione del suo corpo senza testa, appeso a una colonna sulla piazza di fronte al Museo della città nuova, con un cartello che lo accusa di essere un apostata blasfemo.

Khaled Al-Asaad reca a noi la testimonianza di chi è morto per la cosa che amava di più: la sua città e la cultura, unico baluardo della civiltà contro la barbarie.

SITOGRAFIA ESSENZIALE DI RIFERIMENTO

Voce su Khaled Al-Asaad sul sito www.treccani.it: “al-Asaad, Khaled”, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 15 marzo 2011

https://it.gariwo.net/giusti/biografie-dei-giusti/resistenza-al-fondamentalismo/figure-esemplari-segnalate-da-gariwo/khaled-alasaad-13890.html

Intervista del 2018 a Omar, il figlio di Khaled Al-Asaad: http://www.filosofia.rai.it/articoli/omar-asaad-leredità-di-khaled-al-asaad/42904/default.aspx