Dalla memoria all’impegno.

Percorso didattico “Dalla memoria all’impegno”, a cura di  docenti e  alunni delle classi terze dell’Istituto “Leonardo Da Vinci” di Maccarese.

Un esempio paradigmatico di ricerca storica: gli studi di Liliana Picciotto sulle vittime e sui superstiti italiani della Shoah.

Fonte: www.lilianapicciotto.it

Il 27 gennaio ricorre il Giorno della Memoria, giornata internazionale per ricordare e onorare le vittime della Shoah. La nostra scuola, per il suo impegno e la sua testimonianza sul tema della Memoria, è stata individuata, insieme ad altre 99 sul territorio nazionale, come destinataria di un’iniziativa promossa dal MIUR e realizzata dall’agenzia di stampa DIRE e dall’Istituto di Ortofonologia. Ispirandosi al lavoro dell’artista tedesco Gunter Demnig, che da molti anni realizza e mette a dimora le “pietre d’inciampo” – installazioni di piccole targhe di ottone nel selciato antistante la casa di una vittima della Shoah, che riportano il nome, il luogo e la data dell’arresto o della deportazione della persona – sono state realizzate delle semplici targhe commemorative per 100 scuole, che riportano la scritta “Giornata della memoria. Per non dimenticare”.

Fonte: “GIORNATA DELLA MEMORIA 2019, per non dimenticare” (www.voceleonardo.it)

piètra d’inciampo locuz. sost. f. – Espressione di origine biblica (cfr. Lettera ai Romani, 9, 32-33) con la quale s’intende l’iniziativa dell’artista tedesco Gunter Demnig in memoria di cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti. L’iniziativa è partita negli anni Novanta del secolo scorso e si è diffusa poi in diversi paesi europei. Consiste in piccole targhe d’ottone, grandi quanto un sampietrino, collocate davanti la porta della casa nella quale abitò un deportato, e di questi ne recano il nome, l’anno di nascita, la data e il luogo della deportazione, e la data di morte. Scopo dell’iniziativa è preservare la memoria delle deportazioni, e l’inciampo rappresenta metaforicamente un invito alla riflessione. L’iniziativa ha suscitato numerose controversie relativamente al posizionamento delle pietre, motivo per cui si è raggiunto il compromesso di subordinare la scelta del luogo dell’installazione all’approvazione del proprietario della casa ed eventualmente dei parenti delle vittime da ricordare. Le pietre d’inciampo sono state anche oggetto di episodi d’intolleranza.

Fonte: www.treccani.it/enciclopedia/pietra-d-inciampo_%28Lessico-del-XXI-Secolo%29/

Tra gli episodi di intolleranza, ricordiamo che nel 2012, presso il Comando dei Carabinieri di Piazza Farnese in Roma, sono state riconsegnate le placche delle Pietre di Inciampo abusivamente asportate in via Santa Maria in Monticelli 67. Le tre pietre d’inciampo erano state poste davanti al palazzo in cui vivevano e furono deportate, con destinazione Auschwitz, le sorelle Elvira, Graziella e Letizia Spizzichino. La nipote Hora Aboaf ha portato le targhe danneggiate per mostrale agli studenti del nostro Istituto e ha permesso di fotografarle: qui.

POESIA “Sono una pietra d’inciampo” di Krishan Kant Bhati: qui.

Su Hora Aboaf e le pietre d’inciampo delle sorelle Spizzichino: qui.

Gallery della nostra partecipazione all’evento “Spolverare la memoria”, durante il quale abbiamo ripulito le pietre d’inciampo dei quartieri Ostiense e Testaccio di Roma: qui.

Il nostro Istituto, già dal 2007, anno della inaugurazione della nuova sede, è sede di un Giardino dei Giusti che, nato autonomamente per iniziativa della Comunità educativa del Leonardo , dal 2017 è entrato a far parte della Rete Gariwo . Nel nostro Giardino, uno dei più estesi ospitati in una scuola italiana, sono onorati con alberi di ulivo oltre 40 Giusti di ogni tempo e paese, piccolo ma importante segno dell’importanza educativa della memoria e dell’attenzione ai valori della solidarietà e della responsabilità.“I Giusti uniscono l’umanità e ci fanno sentire partecipi dello stesso destino. Ci insegnano il piacere della virtù”Gabriele Nissim, Presidente di Gariwo

Fonte: www.gariwo.net

Passeggiando nel Giardino dei Giusti del nostro Istituto, ci siamo imbattuti in due figure legate alla Memoria del nostro comprensorio: Salvo D’Acquisto e Marco Moscati. Abbiamo quindi seguito le loro storie al di fuori  del nostro Istituto, attraverso la visita del Mausoleo delle Fosse Ardeatine e del Museo Storico della Liberazione di Via Tasso a Roma e la realizzazione di percorsi e presentazioni multimediali (qui).