SCHEDA BIOGRAFICA
Nome e cognome: Alberto Ragionieri
Consorte:Clelia Ragionieri
Data di nascita: 26 ottobre 1905
Data di morte: 16 giugno 1975
Nazionalità: italiana
Professione: contabile
Persone salvate: Simone Piperno, la moglie Alessandra Di Segni Piperno, i figli Roberto e Marina Piperno, i nonni Rachele Toscano Piperno, Angelo Di Segni e sua moglie Elena
Modalità di salvataggio: nascondere persone, reperire loro documenti falsi e beni di prima necessità
Luogo di salvataggio: appartamento in via Arno 10 a Roma
Onorificenza: Giusto tra le Nazioni (2004)
SCHEDA BIOGRAFICA DI CLELIA CASOLINO RAGIONIERI
Nome e cognome: Clelia Casolino
Consorte:Alberto Ragionieri
Data di nascita: 19 gennaio 1911
Data di morte: 13 agosto 2001
Nazionalità: italiana
Modalità di salvataggio: nascondere persone
Luogo di salvataggio: appartamento in via Arno 10 a Roma
Persone salvate: Simone Piperno, la moglie Alessandra Di Segni Piperno, i figli Roberto e Marina Piperno, i nonni Rachele Toscano Piperno, Angelo Di Segni e sua moglie Elena
Onorificenza: Giusto tra le Nazioni (2004)
Alberto e Clelia Ragionieri: quella casa in via Arno n.10 che nascose i Piperno.
Alberto Ragionieri e sua moglie, Clelia Casolino, hanno salvato la vita ai Piperno, nascondendo nella propria casa tutto il nucleo familiare: i genitori Simone Piperno e Alessandra Di Segni, i loro figli Roberto (nato nel 1938) e Marina (nata nel 1935), e ai nonni Rachele Toscano Piperno, Angelo Di Segni e sua moglie Elena.
Dopo l’occupazione tedesca della città di Roma, Simone Piperno, essendo di origine ebraica e temendo quindi il peggio, si mette alla ricerca affannosa di un ricovero sicuro per sé, la propria moglie e i loro due bambini. Il 25 settembre del 1943, avendo appreso questo, Alberto Ragionieri, un contabile che Simone Piperno conosce bene da diverso tempo, gli offre spontaneamente ricovero nella propria casa, sita in Roma in via Arno 10, dove egli vive con la famiglia, composta dalla moglie Clelia e da due bambine (l’una di tre anni e l’altra di soli tre mesi). Nella tremenda giornata del 16 ottobre 1943, quando i nazisti effettuano la “razzia” degli ebrei di Roma, Simone esce di casa per portare dai Ragionieri anche la propria madre, Rachele Toscano, salvata dalla retata da una sua vicina di casa. Anche i genitori di Alessandra, Angelo ed Elena Di Segni, che sono sfuggiti al rastrellamento, trovano rifugio nell’appartamento di Via Arno. La disponibilità di Alberto e Clelia non viene meno neanche quando il piccolo Roberto viene colpito da una febbre tifoidea: temendo qualche delazione o denuncia, non lo fanno portare in ospedale e lo curano amorevolmente a casa, nonostante l’elevato rischio di contagio per le proprie figlie.
Nel gennaio del 1944 si decide però per una risistemazione della famiglia Piperno che metta meno in pericolo Alberto e Clelia: le tre donne e i bambini si rifugiano nel Convento delle Suore Bethlemite in Piazza Sabazio mentre i due uomini, dopo essersi nascosti nella Basilica di San Giovanni, tornano per sicurezza (avendo saputo che i nazisti sono entrati nella Basilica di San Paolo portandone via molte persone) in casa di Alberto Ragionieri. Quest’ultimo aiuta i Piperno anche nel procurarsi documenti falsi con nuovi cognomi e nei mesi successivi, fino alla liberazione di Roma del 4 giugno 1944, si occupa anche di tenere contatti tra i familiari che sono ancora nella sua casa e quelli che vivono nel convento.
Tutti i componenti della famiglia Piperno sono rimasti eterni amici della coppia loro salvatrice, cui hanno sempre tributato grande riconoscenza, sentimento che hanno tramandato ai figli. Per il loro operato, Alberto e Clelia Ragionieri sono stati riconosciuti “Giusti tra le Nazioni” nel 2004.
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA ESSENZIALE DI RIFERIMENTO
Database e Storie dei Giusti dello Yad Vashem: db.yadvashem.org
“Sempre vestiti per fuggire anche di notte”, L’Osservatore Romano, 16 ottobre 2012, reperibile all’indirizzo: http://www.osservatoreromano.va/it/news/sempre-vestiti-per-fuggire-anche-di-notte