Armin Wegner, combattente solitario contro i genocidi del Novecento.

SCHEDA BIOGRAFICA

Nome e cognome: Armin Theophil Wegner

Data di nascita: Wuppertal in Germania, 16 ottobre 1886

Data di morte: Roma, 17 maggio 1978

Nazionalità: tedesca

Professione: militare paramedico, attivista e scrittore

Attività: raccogliere materiale e sollecitare l’attenzione internazionale sul genocidio degli armeni

Onorificenze: Giusto tra le Nazioni (1967), l’Ordine S. Gregorio a Yerevan.

Fonte dell’immagine: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/8/86/Armintwegner1890s.jpg/440px-Armintwegner1890s.jpg

Armin T. Wegner, combattente solitario contro i genocidi del Novecento.

Armin Theophil Wegner è stato un attivista tedesco che ha cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica internazionale sui genocidi compiuti nel Novecento contro gli armeni in Turchia e gli ebrei di tutta Europa.

Dopo aver concluso gli studi giuridici, facendo la volontà del padre, Wegner viaggia in Nord Africa, Arabia ed Europa, dimostrandosi interessato a voler intraprendere la carriera di scrittore. Nell’inverno tra il 1914 e il 1915, si arruola come paramedico militare; egli ha a quel tempo 29 anni, un’età cruciale della sua vita. Aspira a imprese straordinarie, come annota nel diario: “Sono diventato un soldato, ho messo in gioco la mia vita per i valori della mia anima”.

Nel deserto della Mesopotamia, però, fa un’esperienza per lui sconvolgente: assiste al genocidio degli armeni. Nonostante gli ordini di non raccogliere informazioni sui massacri (che sono compiuti dai turchi, alleati dei tedeschi), Armin documenta l’accaduto: eludendo i divieti delle autorità turche e tedesche dirette a impedire la diffusione di notizie sulle carovane dei deportati, entra nei campi, scatta fotografie, raccoglie lettere di supplica e le recapita alle ambasciate o ai consolati. Scrive inoltre una diario e invia una lettera alla madre sui massacri e le atrocità di cui è stato testimone, la quale viene però intercettata dalla censura tedesca; per questo motivo, è inviato nelle baracche degli ammalati di colera a Baghdad dove contrae il morbo. Rimandato a Costantinopoli, porta con sé, nascoste sotto la cintola, le fotografie e il diario.

Espulso alla fine del 1916, torna in Germania, ove esce nel 1919 la prima edizione della raccolta di lettere scritte dal deserto dell’Anatolia, La via senza ritorno. Con l’avvento del nazismo, si fa combattente solitario contro entrambe le tragedie, quella armena e quella tragedia ebraica: dopo le lettere scritte a Wilson nel 1919, sulla necessità di una patria per gli armeni, indirizza una lettera aperta di protesta a Hitler nell’aprile del 1933, contro i comportamenti antiebraici del nazismo.

Imprigionato per il suo attivismo dalla Gestapo e rilasciato nel 1934, è costretto ad andare in esilio: prima in Inghilterra, poi in Palestina con la prima moglie (l’ebrea Lola Landau) e alla fine, nel 1936, in Italia (a Vietri e a Positano). Dopo l’emanazione delle leggi razziali del 1938, il clima politico italiano si deteriora sempre di più e Wegner, insieme ad altri intellettuali, viene arrestato per alcune settimane in via precauzionale, a causa della visita di Hitler.

Dal 1941 al 1943, vive a Padova sotto falso nome, insegnando all’Accademia Germanica; dopo la Liberazione resta comunque in Italia, anche se non riuscirà mai ad adattarsi veramente all’esilio, a causa del forte attaccamento alla patria d’origine, cui però non vuole più fare ritorno.

Nel 1965, in occasione della commemorazione del cinquantesimo anniversario del genocidio degli armeni, la documentazione fotografica di Wegner e il suo impegno nella difesa della verità e dei diritti umani vengono alla ribalta. Gli vengono quindi tributate alcune importanti onorificenze: presso la sua città natale Wuppertal, oltre al titolo di “Giusto tra le Nazioni” e l’Ordine S. Gregorio a Yerevan, dove gli è stata intitolata una strada.

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA ESSENZIALE DI RIFERIMENTO

G. NISSIM, La lettera a Hitler. Storia di Armin. T. Wegner, combattente solitario contro i genocidi del ‘900, Milano, Mondadori 2015.

Mischa Wegner parla del padre Armin: https://it.gariwo.net/multimedia/produzioni-gariwo/la-lettera-a-hitler-le-parole-di-mischa-wegner-12697.html

https://it.gariwo.net/giusti/biografie-dei-giusti/metz-yeghern/giusti-del-muro-della-memoria-di-yerevan/armin-t-wegner-180.html

https://www.armenian-genocide.org/wegnerbio.html

http://www.deportati.it/dizionario/w/wegner/