Don Peppe Diana, “per amore del mio popolo non tacerò”.

SCHEDA BIOGRAFICA

Nome e cognome: Giuseppe Diana

Data e luogo di nascita: 4 luglio 1958, Casal di Principe

Data e luogo di morte: 19 marzo 1994, Casal di Principe

Nazionalità: italiana

Occupazione: Prete cattolico

Attività: contrasto alla camorra

Onorificenze: medaglia d’oro al valore civile

Fonte dell’immagine: https://biografieonline.it/img/bio/g/Giuseppe_Diana.jpg

Don Giuseppe Diana, “per amore del mio popolo non tacerò”.

Giuseppe Diana è stato un sacerdote cattolico, parroco di Casal di Principe (nei pressi di Aversa) che si è battuto contro la camorra, denunciando i traffici illeciti di sostanze stupefacenti, le tangenti sui lavori edili, gli scontri violenti tra le fazioni della criminalità organizzata del suo paese. Egli ha pagato con la vita la propria coraggiosa attività: è stato assassinato a soli trentacinque anni nella sacrestia della sua Chiesa, mente si accinge a celebrare la messa.

Don Giuseppe nasce il 4 luglio del 1958 a Casal di Principe, vicino ad Aversa, da una famiglia che vive lavorando la terra. Dopo aver compiuti studi teologici ed essersi laureato in filosofia, entra nell’Agesci (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani) ed è consacrato sacerdote.

Nel 1989 è nominato parroco della parrocchia di San Nicola di Bari, a Casal di Principe; fa anche da segretario a monsignor Giovanni Gazza, vescovo di Aversa, e diventa insegnante di religione cattolica presso le scuole statali.

Conosciuto da tutti conosciuto come “Don Peppino, si batte contro la criminalità organizzata della sua città, nel periodo in cui imperversano in Campania i casalesi, camorristi legati al boss Francesco Schiavone (detto “Sandokan”), infiltrati negli enti locali, nell’imprenditoria. Contro questo stato di cose, Giuseppe scrive una lettera, intitolata Per amore del mio popolo, diffusa nel giorno di Natale del 1991 in tutte le chiese della sua diocesi. Lo scritto un manifesto a sostegno dell’impegno contro la camorra, definita in esso come una forma di terrorismo, che attsaverso la paura impone le proprie inaccettabili leggi e clima di inaudita violenza.

Giuseppe, però, paga purtroppo il suo coraggioso gesto con la vita: la mattina del 19 marzo 1994, infatti, un assassino lo raggiunge, mentre si prepara a dir messa, nella sagrestia della sua chiesa,  e gli spara quattro colpi di pistola, mettendo segno una vera e propria esecuzione camorristica.

Dopo un processo funestato da depistaggi e dal tentativo di infangare la memoria del parroco, sono stati condannati all’ergastolo Nunzio De Falco, Mario Santoro e Francesco Piacenti, mentre Giuseppe Quadrano, autore materiale dell’assassinio, in seguito all’essersi consegnato alla polizia e all’aver iniziato a collaborare con la giustizia, e è stato condannato a 14 anni.

In memoria di Don Peppinoè nato, il 25 aprile 2006 il “Comitato Don Peppe Diana” a Casal di Principe; nel 2010 invece è a lui intitolata una scuola il liceo scientifico di Morcone (in provincia di Benevento. A vent’anni dalla morte di Giuseppe, nel 2014, è stata trasmessa su Raiuno la miniserie televisiva Per amore del mio popolo, a lui ispirata. Nello stesso anno, è nata a Termoli la Scuola di Legalità, intitolata alla memoria di don Giuseppe Diana e fondata e diretta da Vincenzo Musacchio. Al sacerdote è stato anche dedicato un documentario da Rai Storia, dal titolo Non tacerò, la storia di don Peppe Diana.

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA ESSENZIALE DI RIFERIMENTO

G. DIANA, Per amore del mio popolo: https://it.gariwo.net/giusti/resistenza-mafia/per-amore-del-mio-popolo-10502.html

R. GIUÈ, Il costo della memoria. Don Peppe Diana. Il prete ucciso dalla camorra, Milano, Edizioni Paoline 2007.

G. SAGLIANO, L. INTELLIGENZA, Solo un prete, Caserta, Gnasso 2018.