Emanuele Stagnaro, la “cospirazione del silenzio”.

SCHEDA BIOGRAFICA

Nome e cognome: Emanuele Stagnaro

Data di nascita: 31 marzo 1877

Data di morte: 29 marzo 1942

Professione: comandante navale

Emanuele Stagnaro, la “cospirazione del silenzio” che salvò millecinquecento ebrei.

Emanuele Stagnaro è un comandante italiano che durante la Seconda Guerra Mondiale è riuscito a salvare 1500 profughi ebrei con uno stratagemma adottato senza fare clamore. Egli nasce a Lavagna il 31 marzo 1877 e diventa ben presto orfano del padre e poi della madre. Terminato il corso di studi presso l’istituto nautico di Camogli intraprende la carriera marinara con forte senso del dovere, tanto da meritarsi a soli 49 anni la medaglia d’oro di lunga navigazione.

Nel giugno del 1940, mentre la sua nave “Esperia” sta per giungere ad Alessandria d’Egitto (allora sotto controllo britannico), il comandante Stagnaro riceve un telegramma in cui gli viene comunicato che l’Italia ha dichiarato guerra alla Gran Bretagna per cui egli deve tornare subito indietro con merci e passeggeri. Dato che a bordo ci sono millecinquecento ebrei, Stagnaro non sa cosa fare: se attaccasse Alessandria, la nave sarebbe sicuramente sequestrata ma d’altronde tornare indietro significherebbe mettere a rischio la vita dei profughi imbarcatisi a Napoli in cerca di salvezza.

Il Comandante si consulta allora con gli ebrei egiziani Itzhak Hazan (che fa il diplomatico) e Cesar Douek, decidendo di approdare, seguendo le indicazioni dell’intelligence britannica, al piccolo porto di Mex (“Al Maks” in arabo), ancora sotto controllo egiziano, per farvi sbarcare tutti gli ebrei. Stagnaro fa poi ritorno a Napoli, fingendo di aver ricevuto troppo tardi il telegramma, solo dopo aver fatto sosta a Mex. Il risultato di questa “congiura del silenzio”, come l’ha definita James, il figlio di Itzhak Hazan, che si trova egli stesso – ancora bambino – sulla nave, è il salvataggio di millecinquecento ebrei.

Dopo che l’”Esperia” è silurata l’anno seguente dagli inglesi, Emanuele Stagnaro muore mentre si trova al comando di un’altra nave, la “Galilea”, affondata mentre trasporta un contingente di alpini, il 29 marzo 1942.

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE DI RIFERIMENTO:

A. ALTICHIERI, “Noi ebrei, salvati da un italiano eroe”, Corriere della Sera, 10 febbraio 2004.