I “GIUSTI DI SAN GIOACCHINO”.

SCHEDA DEI “GIUSTI DI SAN GIOACCHINO”.

Nome e cognome dei Giusti: padre Antonio Dressino, suor Marguerite Bernès (1901-1996), l’ingegnere Pietro Lestini e sua figlia Giuliana Lestini

Modalità di salvataggio: dare rifugio e provvedere beni di prima necessità a ebrei e perseguitati politici

Luogo di salvataggio: “Sezione Aerea San Gioacchino”, presso la Chiesa di San Gioacchino a Roma, in Prati

Persone salvate: Arrigo e Gilberto Finzi, Leopoldo Moscati

Onorificenza: Giusti tra le Nazioni

Padre Ezio Marcelli ha ricostruito quanto accaduto nella Parrocchia di San Gioacchino in Prati di Castelloa Romatra il novembre del 1943 e il giugno del 1944. Dopo l’armistizio dell’8 settembre1943, con l’occupazione nazifascista della Capitale, si intensifica la persecuzione antiebraica, che culminacon il grande rastrellamento del ghetto di Roma del 16 ottobre.

Molte case religiose e chiesediventano luoghi di accoglienza degli ebrei e di tutti i fuggitivi (oppositori politici, partigiani, renitenti alla leva), correndo il pericolo di essere scoperte dai tedeschi.

I padri redentori di San Gioacchino trovano quindi troppo rischioso proteggere gli ebrei e i militari che rifiutano di collaborare con i nazistinei locali annessi alla chiesa, per cui l’ingegner Pietro Lestini, vicepresidente dell’Azione Cattolica locale, profondo conoscitore della struttura, decide di farnascondere nel sottotetto della chiesai giovani fuggitivi, di età compresa tra i 15 e i 35 anni, che si fanno murare all’interno dello stanzone. L’assistenza ai rifugiati è garantita dal parroco (padre Antonio Dressino) e soprattutto  da Suor Margherita Bernès, consorella del convento delle Figlie della Carità (sitodi fronte alla chiesa di San Gioacchino), che, essendo molto conosciuta in Prati, riesce a giovarsi della collaborazione dei commerciantie degli abitanti del quartiere, riuscendo per sette mesi a non far mancare mai il cibo a questi uomini nascosti, la cui unica via di comunicazione con l’esterno è la finestra del rosone, apribile dall’interno, attraverso cui si fanno passare uomini e viveri.

Sulla facciata della chiesa è stata apposta una lapide che ricorda il conferimento del titolo di “Giusto tra le Nazioni” a quegli uomini e quelle donne che hanno preso parte a tale coraggiosa e delicata operazione di salvataggio.

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA ESSENZIALE DI RIFERIMENTO

Sui Giusti di San Gioacchino:

Database e storie dei Giusti dello Yad Vashem: db.yadvashem.org

A. D’ANGELO, Natale 1943 a San Gioacchino, padre Dressino e altri “Giusti”, in Roma Sette, 12 dicembre 2018.

M. DE VINCENTIIS, “Ricercati, militari ed ebrei rifugiati dietro il rosone della chiesa”, Patria indipendente Gennaio 2013, reperibile all’indirizzo: http://anpi.it/media/uploads/patria/2013/1943_a_Roma_De_Vincentiis_gen2013.pdf

Su Suor Margherita Bernès:

M. MARCHIONE, Yours Is a Precious Witness: Memoirs of Jews and Catholics in Wartime Italy, Mahwah, Paulist Press 2001.

“Marguerite Bernes. Una suora per la salvezza degli ebrei”, PadovaNet, 28 settembre 2015, reperibile all’indirizzo:  http://www.padovanet.it/informazione/marguerite-bernes

M. PALDIEL, Churches and the Holocaust: Unholy Teaching, Good Samaritans, and Reconciliation, New York, KTAV Publishing House 2006.

Su Don Antonio Dressino:

http://www.santalfonsoedintorni.it/dressino-antonio-redentorista.html

Su Pietro e Giuliana Lestini:

http://www.padovanet.it/informazione/pietro-e-giuliana-lestini