Pino Levi Cavaglione, la mente dietro l’azione del Ponte Sette Luci.

SCHEDA BIOGRAFICA

Nome e cognome:Giuseppe Levi Cavaglione

Data di nascita:27 febbraio 1911

Data di morte:27 febbraio 1971

Professione:Avvocato

Attività: partigiano

Fonte dell’immagine: http://eng.thepartisan.org/document/68521,0,3871.aspx

Pino Levi Cavaglione, la mente dietro l’azione del  Ponte Sette Luci.

Giuseppe (Pino) Levi nacque a Genova nel 1911; laureato in legge, fu un grande appassionato di letteratura, storia, fotografia, musica lirica, pugilato e conosceva l’inglese e il francese. Fu tra i primi a combattere contro il fascismo: nel 1937 venne iscritto nel casellario politico centrale del Ministero dell’Interno, diventando uno dei centosessantamila sovversivi italiani. Nello stesso anno incontrò a Parigi i suoi compagni di “Giustizia e Libertà” per arruolarsi nelle brigate internazionali in Spagna. Il padre Aronne, però, andò a riprenderlo in Francia. Il 10 maggio del 1938 venne arrestato e mandato al confino per antifascismo. Dopo l’8 settembre 1943, Pino sfuggì all’arresto dei nazifascisti a Genova e si recò a Roma, ove venne assegnato alle bande dei Castelli Romani. Dopo quaranta giorni, il Cln (Comitato di Liberazione Nazionale) lo nominò comandante militare. Il 16 novembre dello stesso anno, i genitori, che si nascondevano a Genova col falso nome di coniugi Parodi, vennero catturati e il 6 dicembre furono deportati ad Auschwitz, da dove purtroppo non fecero ritorno. Il figlio dopo la guerra aggiungerà al suo cognome anche quello di  Cavaglione, che apparteneva alla madre, in suo ricordo e onore.

La storia di questo incredibile uomo venne raccontata per la prima volta nel libro Il Ponte Sette Luci. Il titolo  prende spunto dall’azione militare più impressionante realizzata dalla Resistenza romana. Nella notte tra il 20 e il 21 dicembre, con l’aiuto del Fronte Militare Clandestino, le brigate dei Castelli fecero saltare in aria, quasi contemporaneamente, un convoglio carico di esplosivi, nei pressi di Labico, e il ponte Sette Luci della ferrovia Roma-Formia, mentre vi transitava un treno carico di militari tedeschi, provocando circa 400 tra morti e feriti.

La paternità dell’azione fu tenuta segreta: il Cln non ne informò la stampa clandestina e i tedeschi, non ritenendo i partigiani italiani capaci di compiere azioni belliche simili, la attribuirono ai paracadutisti inglesi.

Terminata la guerra, Pino Levi Cavaglione pubblicò nel 1945 il suo diario Guerriglia nei Castelli romani e successivamente sposò Margherita Garello dalla quale ebbe due figli. La sua vita travagliata terminò il 27 febbraio 1971 per sua stessa mano.

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA ESSENZIALE DI RIFERIMENTO

ANPPIA, Antifascisti nel Casellario Politico Centrale, Volume XI, Quaderni dell’ANPPIA, Roma, ANPPIA 1992.

Archivio CDEC, Fondo antifascisti e partigiani ebrei in Italia 1922-1945, b. 12, fasc. 231.

G. DE LUNA, P. CAMILLA, D. CAPPELLI, S. VITALI (a cura di), Le formazioni GL nella Resistenza. Documenti, Milano, Franco Angeli 1985.

G. FORMIGGINI, Stella d’Italia Stella di David. Gli ebrei dal Risorgimento alla Resistenza, Milano, Mursia 1970.

P. LEVI CAVAGLIONE, Guerriglia nei castelli romani, Torino, Einaudi 1945.

L. MAGGIOLI, A. MAZZONI, Il Ponte sette luci, Urbino, Metauro editore 2012.

A. PAVIA, “Pino Levi Cavaglione e la “Guerriglia nei Castelli Romani””, in Triangolo rosso(ANED), reperibile all’indirizzo: http://www.deportati.it/static/pdf/TR/2007/2/52-63.pdf

http://digital-library.cdec.it/cdec-web/persone/detail/person-it-cdec-eaccpf0001-000286/levi-cavaglione-giuseppe.html?persone=%22Levi+Cavaglione%2C+Giuseppe%22

http://moked.it/blog/2012/12/12/storie-pino-levi-cavaglione-e-il-giorno-da-leoni/

Film: N. LOY, Un giorno da leoni, 1961(prodotto da Franco Cristaldi).