Campagna, la città dei giusti.

DATI PRINCIPALI

Luogo: Campagna, provincia di Salerno

Abitanti: 17 169(31-12-2017)

Superficie: 136,31 km2

Onorificenze: Medaglia d’oro al merito civile

Campagna, la città dei giusti.

A partire dal giugno 1940, con il suo ingresso nella Seconda Guerra Mondiale, l’Italia iniziò ad adottare misure d’internamento civile sia nei confronti di stranieri presenti nella penisola che di connazionali considerati pericolosi o sospetti.  A Campagna, gli internamenti iniziarono il 15 giugno; furono scelti in particolare due ex conventi, San Bartolomeo (noto per aver ospitato Giordano Bruno durante gli anni del suo noviziato) e l’Immacolata Concezione. Questo secondo stabile fu sgomberato nel marzo del 1941 per pericolo di crolli, essendo piuttosto fatiscente; molti degli internati furono trasferiti a San Bartolomeo mentre ad altri fu concesso di prendere in affitto stanze nelle case del paese.  In queste due strutture furono internate oltre 300 persone.  La maggior parte di esse erano ebrei stranieri e apolidi: tedeschi, austriaci, polacchi, fiumani, ex cecoslovacchi ed ex jugoslavi. C’erano commercianti, medici, artigiani ma anche impiegati ed intellettuali.

L’arredamento dei due ex conventi era quello da caserma; mancava il riscaldamento, e i servizi igienici erano precari e insufficienti rispetto al numero delle persone internate. L’acqua era disponibile solo nei cortili.

Il campo era diretto da un commissario di pubblica sicurezza. Il primo direttore fu Eugenio De Paoli, cui successivamente seguirono Maiello e Carrozzo. L’assistenza sanitaria era assicurata dal dottor Fiorentino Buccella, che si avvalse dell’aiuto dei medici e degli studenti di medicina internati.  La mensa del campo dal settembre 1940 era gestita autonomamente dagli internati.

Per circa sei ore al giorno gli internati potevano uscire dalle due strutture passeggiando per il paese nell’ambito di una zona delimitata da confini segnalati da una linea colorata tracciata sul fondo stradale.

Questo permise, già dai primi giorni, una relazione di reciproco rispetto e aiuto tra i prigionieri e i campagnesi. Dall’autunno del 1941 la libera uscita fu drasticamente limitata a pochissime ore per evitare il troppo avvicinamento tra le due componenti della cittadina.

Ancora adesso qualche anziano ricorda le partite di calcio organizzate con gli internati o la figura del vescovo Giovanni Maria Palatucci, il quale fece allestire una biblioteca e una sinagoga. Fu perfino introdotta un’orchestra diretta dal pianista polacco Bogdan Zins. Le biografie ufficiali del nipote del Vescovo, il questore di Fiume Giovanni Palatucci (tra cui quella di , Antonio De Simone e Michele Bianco, Giovanni Palatucci: un giusto e martire cristiano), parlano di migliaia di ebrei da lui inviati al campo di internamento di Campagna, sotto la protezione dello zio, salvandoli così dallo sterminio. Sulla veridicità storica dell’operato di Giovanni Palatucci, che è valsa a quest’ultimo numerose onorificenze in sua memoria (tra cui l’attribuzione di “Giusto tra le Nazioni”  da parte dello Yad Vashem), è stato aperto un dibattito a partire dal 2013.

Molto importante fu il servizio ivi svolto dalla DELASEM (acronimo di Delegazione per l’Assistenza degli Emigranti Ebrei, un’organizzazione di resistenza ebraica  che operò in Italia per la distribuzione di aiuti economici agli ebrei internati o perseguitati) che sostenne gli internati sia moralmente che materialmente.

Nel giugno del 1943 giunse a Campagna una delegazione della Croce Rossa per un’ispezione. Nella relazione trasmessa al ministero dell’Interno, gli ispettori espressero un parere positivo nei confronti delle autorità del paese, impegnatesi nel migliorare le condizioni di vita degli internati.

L’8 settembre del 1943 sembrò arrivata la fine della prigionia per gli ebrei; gli abitanti del paese li aiutarono a fuggire sui monti. Durante questi giorni Campagna subì due gravi bombardamenti; il più tragico, il 17 settembre 1943, causò circa 300 morti, dei quali la maggior parte erano civili e tra cui era presente un ebreo da poco liberato dall’internamento. Nei momenti successivi al bombardamento, due medici ebrei, Max Tanzere e Chaim Pajes (che erano fuggiti dal campo), nonostante il pericolo e il rischio di essere catturati dai tedeschi, si recarono sul posto della strage e soccorsero i feriti.

Il 19 settembre 1943, finalmente, Campagna fu liberata.

Oggi, presso l’ex convento di San Bartolomeo è stata allestita una mostra permanente dedicata a Giovanni Palatucci e alla vicenda degli ebrei internati a Campagna . Il 9 febbraio 2017, inoltre,  è stato inaugurato il Giardino dei Giusti di Campagna (SA), situato all’interno Museo della Memoria e della Pace – Centro Studi “Giovanni Palatucci”. Durante la cerimonia è stato piantato un albero di magnolia in ricordo di Giorgio Perlasca e Giovanni Palatucci – già Giusti tra le Nazioni per aver salvato numerosi ebrei dalla persecuzione fascista.

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA ESSENZIALE DI RIFERIMENTO

S. CAPOGRECO, I campi del duce, L’internamento civile nell’Italia fascista (1940-1943), Torino, Giulio Einaudi 2004.

G. FRESOLONE, M. NAIMOLI (a cura di), Giovanni Palatucci e gli ebrei internati a Campagna. Memorie, rappresentazioni e nuove ricerche, Roma, Edizioni dell’Università Popolare (EdUP) 2017.

Sito web sugli ebrei stranieri internati in Italia: www.annapizzuti.it

Risorse web sul campo d’internamento di Campagna (SA):

https://www.ecampania.it/salerno/itinerari/campo-internamento-campagna-luogo-pace-e-memoria

https://napoli.repubblica.it/dettaglio/campagna-citta-dei-giusti/1432702

http://www.salernotoday.it/cronaca/ebrei-campo-concentramento-campagna.html

Video sugli ebrei a Campagna (1940-1943): https://www.youtube.com/watch?v=pCbLgv683v8&feature=youtu.be

Risorse web sul Museo della Memoria e della Pace e sul Giardino dei Giusti di Campagna (SA):

http://www.museomemoriapalatucci.it/museo/

https://it.gariwo.net/giardini/giardino-di-campagna/campagna-17904.html