Felicia Bartolotta Impastato, una madre a testa alta.

SCHEDA BIOGRAFICA

Nome e cognome: Felicia Bartolotta in Impastato

Data e luogo di nascita: 24 maggio 1916, Cinisi (PA)

Data e luogo di morte: 7 dicembre 2004, Cinisi (PA)

Fonte dell’immagine: www.casamemoria.it/2013-10-21-09-09-44/2013-10-21-10-45-49.html

Felicia, la madre di Peppino Impastato: una madre a testa alta.

Felicia Bartolotta è stata un’attivista italiana, che ha combattuto con l’obiettivo di far arrestare i responsabili della morte del figlio Peppino Impastato. Felicia Bartolotta nasce in una famiglia della piccola borghesia: il padre è impiegato al municipio e la madre è, come sarà anche lei, casalinga. Si sposa con Luigi Impastato, proveniente da una famiglia di piccoli allevatori, legati alla mafia del paese: il cognato di Luigi, Cesare Manzella, è il capomafia del paese e muore nel 1963, ucciso dall’esplosione di un’auto imbottita di tritolo.

Felicia si lega a Luigi per amore ma non sopporta le amicizie del marito con i mafiosi, soprattutto con Gaetano Badalamenti, detto Tano, diventato capomafia di Cinisi dopo la morte di Manzella.

Il contrasto che Felicia ha con suo marito a causa della mafia si esacerba quando il figlio Peppino inizierà la propria attività politica denunciando i potenti e distaccandosi dal padre, che lo caccia di casa. Oltre alla morte del marito in un incidente (su cui ci si chiede ancora se possa essere stato un omicidio camuffato), Felicia deve affrontare la terribile perdita di Peppino, che è ucciso e il cui corpo viene ritrovato sbriciolato il 9 maggio 1978. Felicia decide così di fare giustizia per la morte del figlio, sostenendo che delitti così crudeli non possono perdonarsi.

Al processo contro Badalamenti (fortemente voluto da lei e da Giovanni, il suo unico figlio rimasto in vita), giunto dopo 22 anni, con l’inchiesta chiusa e riaperta più volte grazie anche all’impegno di alcuni compagni di Peppino e del Centro a lui intitolato, Felicia ha accusato il capomafia (che è stato condannato) di essere il mandante dell’assassinio.

La relazione della Commissione parlamentare antimafia sul depistaggio delle indagini sull’assassinio mafioso di Giuseppe Impastato è un fatto unico nella storia dell’Italia repubblicana. Per la prima volta una Commissione parlamentare ha fatto luce sulle responsabilità di rappresentanti delle forze dell’ordine e della magistratura nel coprire mandanti ed esecutori di un delitto di mafia volto a colpire un militante radicalmente impegnato contro i mafiosi e i loro alleati, a partire dalla famiglia da cui proveniva. Depistando le indagini e facendo passare Giuseppe Impastato per terrorista e suicida, si è ostacolato l’accertamento della verità che è emersa dopo più di vent’anni dal delitto grazie alla tenacia della madre e del fratello, di alcuni compagni di militanza e del Centro siciliano di documentazione a lui intitolato. Quando i rappresentanti della Commissione parlamentare antimafia le hanno consegnato la Relazione, Felicia ha dichiarato: «Avete risuscitato mio figlio».

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA ESSENZIALE DI RIFERIMENTO:

F. BARTOLOTTA IMPASTATO, La mafia in casa mia. Intervista di A. PUGLISI E U. SANTINO, Palermo, La Luna 1986.

Peppino Impastato: anatomia di un depistaggio. La relazione della Commissione parlamentare antimafia, Roma, Editori Riuniti 2012.

Centro Impastato:  http://www.centroimpastato.it/

Casa della memoria di Felicia e Peppino Impastato: http://www.casamemoria.it/

www.gariwo.net